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Fitoterapia e integrazione alimentare a sostegno del sistema immunitario: riflessioni e consigli utili per il futuro.

DATE: 23/06/2020   BY: Staff   IN: Fitoterapia

Le numerose analisi internazionali sulle ultime emergenze sanitarie, inclusi virus tuttora in fase di completa comprensione, sono oramai d’accordo su alcuni punti fermi:

  • esiste una replicazione attiva dei virus nella gola durante i primi 5 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • si è osservato che la presenza di alcuni specifici enzimi come la furina (presente in polmoni, fegato e intestino tenue) aumenta la capacità dei virus di fondersi alle cellule ospiti;
  • il virus una volta attivato, innesca inflammasomi NLRP3, dando inizio alle tempeste citochiniche, ovvero reazioni eccessive del sistema immunitario potenzialmente fatali.

Parallelamente è possibile confermare che proprio alla luce di quanto sopra riportato, l’impiego di specifici rimedi naturali, che agiscono favorevolmente a vari livelli, potrebbe dimostrarsi un valido supporto per l’organismo.

Una specifica igiene orale, effettuata con determinate sostanze ad azione antivirale, può contribuire ad esempio a ridurre la carica virale nel cavo orale e il passaggio del virus dalle vie aeree superiori a quelle inferiori e più profonde. Tra le sostanze naturali ad azione antivirale il carvacrolo o cimofenolo, monoterpene fenolico costituente principale dell’olio essenziale di origano, ha dimostrato proprietà antivirali; l’azione del carvacrolo è a carico dell’envelope virale, determinandone la rottura. La formulazione in microemulsione ad alto assorbimento dell’olio essenziale di origano, che presenta anche proprietà immunomodulanti chemiotattiche, consente di avere un effetto antivirale amplificato, oltre a risolvere la questione legata alla sua potenziale tossicità.

In natura, tra le piante di notevole interesse per la loro attività antivirale, la Scutellaria, ricca di flavonoidi e glicosidi, merita rilevanza in virtù delle sue numerose attività biologiche osservate. Recentemente, infatti, i flavonoidi sono stati descritti proprio come inibitori di particolari proteasi, implicate ad esempio nella crescita e malignità del tumore.

Una supplementazione con CoQ10 (coenzima Q10) andrebbe poi a favorire la funzionalità mitocondriale, aiutare a ridurre la formazione di radicali liberi e perossidi lipidici (oltre ad altri rilevanti effetti benefici per l’organismo).

Infine si è constatato che livelli elevati di melatonina riducono significativamente le tempeste di citochine menzionate in apertura portando di conseguenza alla riduzione dei danni a organi e tessuti. L’integrazione di melatonina, come intervento aggiuntivo o addirittura regolare, può quindi rappresentare un valido supporto. Tuttavia, fino al 90% della melatonina, assunta per via orale, viene eliminata dal fegato, con un’emivita molto breve, dai 30 ai 60 minuti; per evitare l’effetto di primo passaggio, garantire la comparsa dell’attività, offrire una rapida diffusione, grazie alla ricca vascolarizzazione tissutale, alcuni studi hanno dimostrato come la somministrazione di melatonina, sotto forma di microemulsione in spray, possa assicurare un efficace assorbimento nella mucosa orale, oltre all’aumento della superficie di contatto.

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